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Acquistare un climatizzatore senza rinunciare alla qualità? Con gli incentivi statali è possibile!

Spesso, davanti alla scelta di un condizionatore, ci si ritrova a dover accettare un compromesso tra prezzo e qualità, senza pensare ai risvolti sul lungo termine. 

Se è vero che ormai esistono condizionatori appartenenti a qualsiasi fascia di prezzo, è anche vero che un condizionatore di bassa gamma – oltre ad avere prestazioni inferiori – andrà incontro ad usura più precocemente, e questo andrà a ripercuotersi anche sul consumo energetico, che inevitabilmente sarà maggiore. 

 

Ad oggi, però, esistono svariati incentivi fiscali statali che permettono di non rinunciare alla qualità di una buon impianto; in questo articolo ti elenchiamo i principali bonus e il loro funzionamento. Inoltre, ti daremo una panoramica su altri incentivi riguardanti le fonti energetiche rinnovabili.

 

Ecobonus

 

In questo caso l’agevolazione fiscale consiste in una detrazione IRPEF o IRES, corrisposta da parte dell’Agenzia delle Entrate nel momento in cui il soggetto richiedente svolge i lavori che incrementano l’efficienza energetica di edifici già esistenti: in particolare, il fine è quello di migliorare i consumi, portando ad un risparmio energetico complessivo e ad una riduzione di emissioni inquinanti.

 

Questa detrazione prevede il recupero del 65% della spesa sostenuta nell’arco di 10 anni, con un tetto massimo di spesa di 46.154 euro, e rimarrà in attuazione fino a fine 2024.

 

Requisiti:

  • l’edificio deve essere già esistente, quindi il bonus non è concesso per gli immobili di nuova costruzione;
  • all’interno degli edifici esistenti, può essere un edificio di qualsiasi categoria catastale e destinazione d’uso;
  • il nuovo impianto deve rientrare almeno in classe energetica A+;
  • il vecchio impianto deve essere sostituito con uno nuovo a pompa di calore e questo deve diventare l’unica fonte di riscaldamento e raffrescamento domestico, quindi anche in sostituzione della caldaia.

 

Beneficiari

  • persone fisiche, compresi gli esercenti arti e professioni e i nudi proprietari;
  • titolari di un diritto reale di godimento (usufrutto, uso, abitazione o superficie);
  • contribuenti che conseguono reddito d’impresa (persone fisiche, società di persone, società di capitali). I titolari di reddito d’impresa possono fruire della detrazione solo con riferimento ai fabbricati strumentali che utilizzano nell’esercizio della loro attività imprenditoriale (Risoluzione n. 340/E/2008 dell’Agenzia delle Entrate).
  • locatari (affittuari) o comodatari;
  • gli enti pubblici e privati che non svolgono attività commerciale;
  • associazioni tra professionisti;
  • gli istituti autonomi per le case popolari e le cooperative di abitazione a proprietà indivisa.

In questo caso gli adempimenti sono maggiori, proprio in funzione della detrazione più alta: è necessario infatti pagare con bonifico parlante (in cui deve essere obbligatoriamente riportato anche il numero e la data della fattura) ed inviare ad Enea entro 90 giorni dal termine dell’installazione o del collaudo dell’impianto la seguente documentazione:

  • scheda informativa degli interventi sostenuti, che comprendono l’attestato di prestazione energetica, l’ammontare delle spese realizzate, dati catastali e personali del beneficiario;
  • certificazione da parte di un tecnico abilitato.

Esiste inoltre un ecobonus con agevolazione al 50% per determinate categorie di lavori:

  • Acquisto e posa in opera di finestre con infissi e schermature solari;
  • Sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con impianti dotati di caldaie a condensazione (classe A);
  • Acquisto e posa in opera di impianti di climatizzazione invernale dotati di generatori di calore che prevedono l’uso di biomasse combustibili.

Inoltre, è bene tenere a mente che per quanto concerne gli edifici condominiali, è possibile accedere ad una agevolazione al 70% o al 75% nel caso in cui i lavori venissero eseguiti su parti comuni degli edifici.

Riferimenti normativi:

  • Legge finanziaria 2007 (L. 296/06)
  • Decreto edifici (DM 19 febbraio 2007) e s.m.i 
  • Circolare Agenzia delle Entrate n.36 del 2007
  • Decreto Requisiti (DM 6 agosto 2020)

Bonus Ristrutturazioni o Bonus Casa 50%

Si tratta di un rimborso IRPEF fino ad un massimo di 96.000 euro concesso a chi realizza una ristrutturazione su singole unità immobiliari oppure su parti comuni di edifici.
Il condizionatore rientra all’interno di questa categoria e il rimborso è valido sia in caso di nuova installazione, sia in caso di sostituzione del climatizzatore esistente. In questo caso non serve che l’impianto sia abilitato a riscaldamento invernale, come visto invece per l’Ecobonus, e la classe energetica non risulta essere vincolante.

Questa detrazione prevede il recupero del 50% della spesa sostenuta in 10 anni, e scadrà a fine 2024.

Anche in questo caso è previsto il pagamento tramite bonifico parlante e la comunicazione via web ad Enea di avvenuta installazione entro 90 giorni a partire dall’installazione o dal collaudo.

Riferimenti normativi:

  • articolo 16 bis del TUIR

Bonus mobili 50%

Il bonus mobili prevede una detrazione IRPEF del 50% rispetto alla spesa sostenuta, sempre recuperabile in 10 anni, con un limite di spesa di 8.000 euro nel 2023, che verrà abbassata a 5.000 euro nel 2024.

Come visto precedentemente per l’Ecobonus, è necessario che il nuovo impianto di climatizzazione rientri almeno in classe energetica A+.

L’acquisto si può scaricare dal 730, ma non è ammesso lo sconto in fattura o la cessione del credito, se avviene nell’ambito di una ristrutturazione straordinaria dell’immobile: ciò significa che la data di inizio lavori di ristrutturazione deve essere antecedente a quella di acquisto dei condizionatori e che la ristrutturazione si riferisca all’anno precedente o a quello in corso in cui si intende usare il bonus mobili.

A differenza degli altri due bonus citati, non occorre pagare con bonifico parlante, ma è necessario utilizzare metodi di pagamento tracciabile. La fattura o lo scontrino, inoltre, devono riportare il codice fiscale di chi ha sostenuto la spesa.

Riferimento normativo:

  • Proroga della legge di bilancio (Legge n. 234/2021, articolo 1)

Altri bonus

Le misure di incentivo di riferimento legate all’anno 2023 per quanto riguarda l’installazione di impianti fotovoltaici sono:

  • Bonus Ristrutturazioni 50%
  • Superbonus 90%
  • IVA agevolata al 10%

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